Era una notte buia e tempestosa… e mentre fuori impazzava il delirio da dolcetto o scherzetto, dentro casa una povera anima si strappava i capelli, metaforicamente ma non troppo, ascoltando l’ennesimo podcast di cui aveva capito ben poco, per l’ennesima volta.
Per festeggiare Halloween da vera nerd, oggi ho per voi una storia dell’orrore, un incubo che perseguita tanti poveri nipponisti sventurati.
Come ho anticipato brevemente nel post precedente, il mio metodo di studio preferito negli ultimi tempi è l’ascolto del giornale radio in giapponese. È un ottimo metodo per ampliare il proprio lessico e creare glossari, affinare la capacità di ascolto esponendosi a un registro di linguaggio medio-alto e tenersi aggiornati su ciò che succede nella terra del Sol Levante (e di questi tempi tra elezioni, tifoni e Corea del Nord, le notizie non mancano).
Come lavoro: aree tematiche
Ogni trasmissione ha la durata di circa 15-20 minuti ed è suddivisa in temi: politica interna, politica estera, cronaca, sport, ecc. con tanto di jingle tra una sezione e l’altra. Pur ascoltando tutta la trasmissione per esercitare l’ascolto, ho deciso di lavorare su un’area tematica alla volta, per farmi entrare in testa i vocaboli nuovi. Ho iniziato, ad esempio, con la questione dei missili coreani. Il procedimento è abbastanza semplice:
- Ascolto il servizio due volte prendendo appunti su quello che ho capito.
[Spoiler alert: quando inizio con un argomento nuovo, di solito non capisco nulla e mi dispero, grido al fallimento, mi nascondo in un angolino a riflettere sulle scelte sbagliate che ho fatto nella mia vita] - Passata la crisi di panico, trascrivo tutto il servizio a matita sul mio quaderno, fermando la registrazione miliardi di volte, scrivendo quello che sento anche se non capisco. La maggior parte di questa trascrizione avviene in hiragana, l’alfabeto sillabico.
- Armata di penna e dizionario, procedo alla stesura definitiva in kanji. Non sempre quello che ho trascritto è corretto, quindi ogni tanto bisogna procedere a tentativi e presto vi spiegherò perché.
- Rileggo il tutto, scrivo la lettura dei kanji nuovi in rosso sopra la parola, creo un mini-glossario alla fine con tutte le parole nuove e relativo significato.
- Rileggo traducendo a vista in italiano o in inglese, a seconda di come mi gira.
- [Facoltativo] Riascolto la notizia facendo shadowing (di solito durante i miei spostamenti a piedi, quando vado a fare la spesa o a camminare nella foresta).
Dov’è l’incubo, vi starete chiedendo?
Il giapponese è una lingua esageratamente omofonica. E quando dico esageratamente, non esagero. Ecco un assaggio:
器官 kikan = organo, apparato (del corpo) es. apparato digerente
期間 kikan = periodo, intervallo di tempo
機関 kikan = macchinario, motore O organizzazione, organo (legislativo, ecc), istituto O mezzo (di trasporto, d’informazione)
帰還 kikan = rimpatrio
季刊 kikan = trimestrale (rivista, pubblicazione, ecc)
気管 kikan = trachea
基幹 kikan = nucleo, di base, chiave
既刊 kikan = già pubblicato
旗艦 kikan = nave ammiraglia
軌間 kikan = scartamento ferroviario
汽缶 kikan = caldaia
飢寒 kikan = fame e freddo
e almeno altri cinque kikan di uso meno comune/arcaico. Morale della favola, è chiaro che quando hanno distribuito la creatività fonetica, il Giappone era impegnato a sbevazzare tè verde a un retreat di monaci zen vegani.
In realtà, come potete notare dall’esempio, nel caso di un testo scritto la situazione non è così drammatica, visto che i kanji sono diversi per ciascuna parola. Sento già l’obiezione: “ma tanto si capisce dal contesto di quale dei 15 significati si tratta”. Vero, fortunatamente c’è abbastanza differenza tra una trachea, una nave ammiraglia e una caldaia per scongiurare la possibilità di fraintendimenti.
Eppure, vi assicuro che non sempre la differenza è così netta o, se lo è, esistono comunque casi in cui due significati potrebbero essere plausibili.
Ecco qualche esempio tratto dalle mie disperazioni quotidiane:
- 隔壁 kakuheki = muro, barriera (in espressioni come un mondo senza barriere, barriere d’odio, ecc.)
- 核兵器 kakuheiki – pronuncia: kakuheeki* = arma nucleare
[*la i è usata come segno grafico che indica l’allungamento della vocale precedente, ma non si pronuncia]
Capirete bene che in un servizio su Trump, Corea del Nord e Giappone, entrambi i termini sono assai plausibili.
- 後任 kounin – pronuncia: koonin = successore
- 公認 kounin – pronuncia: koonin = ufficiale, autorizzato (aggettivo)
Nel caso delle elezioni, 後任 può essere il successore alla guida di un partito, mentre 公認 viene utilizzato come aggettivo di koho per indicare un candidato ufficiale durante le elezioni e, per non farci mancare nulla, un bel kounin al quadrato 公認後任, che può essere il successore ufficiale/riconosciuto.
Ma il premio astio delle ultime settimane va al seguente omofono e omografo:
小選挙区 shousenkyoku, che indica sia un distretto elettorale geograficamente piccolo, sia il sistema a collegio uninominale (come se la politica non fosse già abbastanza difficile di suo).
Mi fermo qui per non annoiarvi a morte, ma potrei andare avanti almeno per un’altra mezz’ora.
Come risolvere il problema e assicurarsi di aver scelto il significato giusto? Se proprio la sfiga ci perseguita e non riusciamo a venire a capo del problema, il buon Google ci viene in aiuto: spesso infatti è disponibile una trascrizione online delle notizie del giorno, che possiamo usare per confrontare la nostra versione con quella ufficiale.
Ascoltare le notizie in questo modo richiede un sacco di tempo e di energie, il progresso è molto lento e i momenti di frustrazione sono tanti: un incubo insomma. Il segreto però è persistere, perché poi quando ti rendi conto di aver capito un servizio intero sulla politica giapponese, la vittoria è dolce come un secchio pieno di caramelle di Halloween.
Qual è il tuo incubo linguistico? Condividilo nei commenti! 🙂
Risorse per gli interessati:
- podcast incriminato: http://www.nhk.or.jp/podcasts/program/r-news.html
- podcast per principianti con brevi lezioni di giapponese in varie lingue: http://www.nhk.or.jp/podcasts/program/lesson.html
- libri specifici per lo shadowing (soprattutto per l’intonazione del parlato):
- – Shadowing Japanese Beginner to Intermediate
- – Shadowing Japanese Intermediate to Advanced