Redenzione di una disordinata cronica: Project Management

Piani e calendari editoriali sono ottimi per tenere sotto controllo tutto ciò che riguarda il marketing (se non hai letto il post precedente, lo trovi qui), ma ogni tanto bisognerà pur lavorare! Oggi parliamo quindi di project management per traduttori, ossia come organizzare la gestione dei vari progetti di traduzione. L’anno scorso avevo un banale foglio Excel su Google Drive e, nonostante contenesse i dati di base per permettermi di monitorare i progetti, le fatture inviate e lo stato dei pagamenti, mancavano informazioni importanti sul progetto, sul fatturato, su eventuali istruzioni specifiche, sul tempo impiegato per completare un dato progetto. Fortunatamente ho una buona memoria, perciò mi ricordo facilmente scadenze e requisiti, ma il metodo nel complesso non era efficiente.

Nell’ambito dell’esperimento Organizzazione 101, a gennaio ho quindi testato due metodi alternativi: uno cartaceo e uno digitale.

POTERE DEI TEMPLATE PERSONALIZZATI SU CANVA, VIENI A ME!

Presa dal sacro fuoco della creazione su Canva, ho realizzato questo modello:

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Volevo scriverci “It’s a beautiful day to save lives”, come diceva il buon Derek Shepherd, ma  non ci sarebbe entrato.

Ho diviso la pagina in sei riquadri con tutte le informazioni di solito necessarie per un progetto.

  1. Info generali: titolo (del documento/i, anche fittizio, giusto per ricordarsi di quale progetto si tratta), servizio, combinazione linguistica, numero di parole (che può essere sostituito con cartelle, ore, minuti di audio/video a seconda del caso), argomento, prezzo per unità e prezzo totale.
  2. Date: data di inizio e scadenza
  3.  Specifiche del file da consegnare: numero e formato dei file da consegnare, più info su TM , glossario, varie ed eventuali
  4. To do list: per avere un’idea di dove sono nel corso del progetto, soprattutto nel caso di progetti corposi o a lungo termine. Ho aggiunto la voce TEMPO, per monitorare la mia velocità per vari tipi di testi e rendermi conto con precisione della mia produttività (e alzare i prezzi, se necessario).
  5. Varie fasi del pagamento: se ho ricevuto il PO o il preventivo firmato, se e quando ho inviato la fattura, se e quando ho ricevuto il pagamento e l’importo effettivo in dollari canadesi (visto che da Paypal al conto bancario con la conversione si perde sempre qualcosa)
  6. Note. Varie ed eventuali

Considerazioni generali: Sono una patita della scrittura a mano e avere tutte le informazioni che mi servono disponibili a colpo d’occhio è utile. Non è un metodo ideale quando si hanno tanti progetti piccoli, perché ci si ritrova con cataste di fogli e compilare la scheda richiede quasi più tempo della traduzione in sé. A livello psicologico, invece, l’idea che “finché ci sono fogli sulla scrivania, c’è qualcuno che mi deve dei soldi” mi fa sentire più ricca. 😀 

 

PROTEMOS IL TITANO AMICO DEI TRADUTTORI

Protemos – da me ribattezzato Prometeo perché così me lo ricordo meglio – è un sistema di project management per traduttori freelance e agenzie di traduzione. Ha solo pochi mesi di vita, ma nel complesso mi sembra molto completo. Ecco alcune delle sue funzioni principali:

Account: puoi inserire le tue informazioni di base, caricare il tuo logo, impostare i promemoria da ricevere nell’inbox a seconda delle tue esigenze. In modalità freelance non è possibile aggiungere altri utenti, ma le agenzie possono aggiungere “vendors” a cui assegnare progetti.

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System values: Informazioni ad hoc per i tuoi progetti di traduzione: combinazioni linguistiche, servizi offerti, metodi di pagamento e persino CAT logs. I CAT logs sono dei modelli personalizzabili a seconda del cliente, in cui inserire le tariffe offerte per matches e repetitions in vari CAT tools. Quelli supportati per il momento sono Trados 2007, Trados 2014/2015, MemoQ, Wordfast 3, Wordfast 4, Lionbridge Translation Workspace.

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Clients: qui puoi inserire le informazioni sui tuoi clienti. In alto i dati della persona di riferimento e in basso della sua compagnia.

cliente

Quotes: La sezione preventivi consente di inserire le info di base di potenziale cliente e potenziale progetto, caricare i file, caricare il cat log ricavato dall’analisi eseguita nel proprio CAT tool e infine creare uno o più “receivables” con le tariffe da applicare. Si scarica quindi il PDF e, una volta inviato, è possibile cambiare lo status su “sent”. Se è il nostro giorno fortunato e il preventivo viene accettato, è presente anche la comoda opzione “convert to project”.

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Esempio di preventivo fittizio con tariffe fittizie (purtroppo Pinco Pallino non mi deve 400$)

Projects: Altrimenti si può creare un nuovo progetto inserendo manualmente le informazioni. Ogni progetto le seguenti schede: files, finances, cat logs. Io di solito non carico file, ma immagino l’opzione sia utile ad agenzie e outsourcer, che possono condividere i file con il proprio traduttore direttamente sulla piattaforma. In finances si possono creare receivables che verranno poi convertiti in invoices. Ogni receivable supporta un solo servizio, perciò se si ha, ad esempio, un progetto di traduzione e sottotitolaggio, bisognerà creare due receivables che poi verranno incorporati nello stesso invoice. Ogni receivable può essere creato a partire da una flat rate, rate per unit o da un cat log caricato in precedenza. Una caratteristica che a me piace molto è la conversione automatica di valuta fatta dal sistema nel caso in cui il pagamento sia in una valuta diversa dalla propria.

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Finances: Presenta 3 schede: receivables, invoices e payments. Il primo è un elenco di tutti i receivables creati, che possono essere raggruppati in invoices e, come i preventivi, mandati al cliente in formato PDF. Il secondo è un elenco di tutti gli invoices creati e il terzo è l’elenco di tutti i pagamenti ricevuti. Il tutto può essere esportato anche in Excel.

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Reports: Sezione che non ho ancora esplorato a fondo per mancanza di dati, analizza le informazioni inserite nel corso del mese e crea una serie di grafici su importo fatturato mensile, importo fatturabile, pagamenti ricevuti, importo fatturato diviso per cliente, per periodo di tempo, etc.

Considerazioni generali: 1. è un sistema estremamente intuitivo, ti basta giocarci per un giorno o due per imparare a usarlo senza alcun problema (se ce l’ho fatta io, ce la possono fare davvero tutti). 2. la versione freelance è GRATIS e gli sviluppatori hanno garantito che tutte le funzioni disponibili al momento rimarranno sempre e comunque gratuite. Eventuali funzioni aggiuntive potrebbero essere messe a disposizione a pagamento in futuro, ma quello che il sistema già offre mi sembra più che sufficiente per tutti i progetti di traduzione standard.  La versione per le agenzie è a pagamento e il prezzo dipende da quanti account si vogliono collegare (a meno che non si vogliano investire 3600 USD per l’uso illimitato).

AND THE WINNER IS…

Nonostante il cartaceo vinca la battaglia del mio cuore, devo ammettere che Prometeo è più completo, più eco-friendly e più facile da gestire soprattutto quando si lavora on-the-go in giro per la città, per il paese e per il mondo (come spesso mi capita).

È il tuo turno! Tu come tieni organizzati i tuoi progetti? Hai suggerimenti o programmi utili? Condividi la tua esperienza nei commenti! 🙂

Redenzione di una disordinata cronica: Piano e Calendario Editoriale

Ciao, mi chiamo Federica e sono una disordinata cronica. Mi espando come un gas, più spazio ho a disposizione, più ne occupo con le mie cianfrusaglie. Questo vale anche per il lavoro, nonostante sia molto ordinata quando sono alle dipendenze di altri, lasciata alle mercé di me stessa, dissemino file in ogni angolo del computer, perdo cose, sono una frana. Sulla mia lista dei buoni propositi di quest’anno, quindi, non poteva che comparire la voce “essere più organizzata”: basta anarchia tra le cartelle, fatture volanti o mandate in ritardo, ore perse a cercare articoli da pubblicare sui social media, destino del blog lasciato al buon cuore o ai sensi di colpa.

Armata di buona volontà, ho navigato il grande Google alla ricerca di agende, calendari editoriali per blogger, metodi efficaci per monitorare le finanze e i progetti e compagnia bella. Nonostante abbia trovato molte risorse interessanti, c’era sempre un qualcosa che non quadrava: il design di questo, le dimensioni di quello, voci mancanti, spese di spedizione al modico prezzo di un rene. Ho deciso quindi di prendere in mano le redini del mio destino e crearmi dei template da sola, fatti su misura per le mie esigenze, con tanto di disegnini personalizzati a seconda della stagione e colori di mio gradimento. Da qui è nato il nuovo esperimento, Organizzazione 101, diviso in 3 parti.

  1. Piano e Calendario Editoriale blog e social media (il tema di oggi)
  2. Checklist per ogni progetto di traduzione e review mensile generale
  3. Finanze: spese personali, entrate e uscite lavorative (versione personalizzata del Kakebo)

Parte #1 – Piano e calendario editoriale blog e social media

Constatazione iniziale: Il “pubblico quando ho tempo” sui social non mi convince, la costanza è un requisito importante per acquisire visibilità. Il “pubblico quello che di interessante mi passa sotto gli occhi” potrebbe anche funzionare, ma mi costringe a passare quantità immani di tempo sui social, che preferirei utilizzare in altro modo.

Obiettivo: Aumentare la costanza e ridurre il tempo di ricerca.

Materiali:

Canali scelti: Blog, Facebook e Twitter (principali), Instagram (perché mi diverte) e LinkedIn (secondario). L’uso di Google + e Pinterest è volutamente limitato alla diffusione dei nuovi post del blog.
Template: piano editoriale mensile, calendari editoriali per i canali scelti
Colori, forbici, colla
Buona musica e allegria

Procedimento:

  • Stabilire la frequenza di pubblicazione desiderata. Nel mio caso 2 post in italiano al mese sul blog, più uno in inglese sul sito. 3 post al giorno su Facebook e Twitter, 2-3 post alla settimana su Instagram con hashtag ricorrenti e su LinkedIn.
  • Stampare un piano editoriale mensile in formato A3 (in realtà doveva essere A2 ma in copisteria hanno sbagliato tutto). NB. Non dimenticare il personaggio guida del mese: per gennaio ho scelto Olaf (a febbraio c’è una tazza sorridente di cioccolata calda e a marzo Bambi).

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  • Stampare piccole icone dei social media utilizzati. Visto che stampare a colori costa dindini preziosi e a me piace colorare, le ho preparate in bianco e nero e le coloro da sola di mese in mese.

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  • Preparare il piano del mese incollando le varie icone sui giorni desiderati. Per non affollare visivamente il mio mese, invece che utilizzare 3 icone di twitter e facebook ogni giorno, le attacco solo sulle date in cui servono a promuovere un post personale (ad esempio la condivisione di un articolo appena uscito sul blog, una foto o un evento specifico). Io sono partita stabilendo la data di pubblicazione dei post del blog e ho popolato il resto di conseguenza, ma ognuno può seguire la procedura più adatta alle proprie esigenze.
  • E… questo è il risultato!
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    A me piace molto: mi mette di buonumore e la mattina appena entro nel mio micro ufficio, ho un’idea immediata di quello che devo fare a livello social.

 

  • Passiamo ora ai calendari editoriali

 

a. Blog. 5Ogni post ha una parte di brainstorming e una parte dedicata alla condivisione. Il brainstorming include un possibile titolo (che non deve essere per forza definitivo), l’argomento da trattare, i punti da trattare (FONDAMENTALI, vista la mia tendenza allo sproloquio), idee per le foto da includere e call to action se è prevista. La parte di condivisione invece contiene la data prevista per la pubblicazione e una checklist dei vari canali (utile se preferisci condividere un articolo in giorni diversi su canali diversi o più volte sullo stesso canale in giorni diversi). Per adesso sto provando a fare il brainstorming mese per mese, così l’angoscia di dover pensare a un argomento da trattare si riduce a 12 volte l’anno invece che novecentomila.

 

 

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b. Facebook. Ha il suo bel piano settimanale con 3 post al giorno. Il post in italiano, se c’è, verrà pubblicato la sera tra le 11 e mezzanotte, ossia quando in Italia è mattina e ha una migliore visibilità, mentre quelli in inglese vanno bene a qualsiasi orario. Dedico 30-45 minuti la domenica alla ricerca di articoli interessanti da pubblicare, li inserisco in Pocket e poi li condivido nel corso della settimana. Non mi piace automatizzare con programmi tipo Hootsuite perché voglio avere la libertà di cambiare l’articolo all’ultimo, a seconda delle circostanze o se esce qualcosa di interessante nel corso della settimana che cattura la mia attenzione e che voglio abbia la precedenza.

 

 

2c. Instagram. Ha il calendario mensile, visto che i post saranno solo 3 a settimana. Anche questo viene definito settimanalmente (non è detto che abbia già le foto pronte, ma l’idea sì).

d. Twitter. Data la sua velocità, lascio che Twitter sia anarchico. C’è sempre qualcosa di interessante da ritwittare, ma come backup ho un foglio di appunti su cui annotare articoli o notizie interessanti che trovo, con i vari hashtag che mi interessano di più.

e. LinkedIn non ha il template perché prende in prestito dal calendario di Facebook (si capisce che non mi sta molto simpatico?)

 

 

Conclusioni: Il sistema ha solo dieci giorni di vita, perciò è ancora presto per saltare a conclusioni definitive. Sicuramente lo stress e l’angoscia da social media si sono ridotti, basta uno sguardo al mio piano la mattina per sapere esattamente cosa devo fare, tutto è pronto sui miei calendari e ho comunque la libertà di condividere post dell’ultimo momento come mi pare e piace. Per ora il sistema è promosso!

Tutti i template sono facili da realizzare con programmi quali Canva, ma fammi sapere se ti piacerebbe avere i miei da scaricare! Ti basterà condividere questo post (e farmelo sapere in qualche modo, commentando qui o su Facebook, via email, tramite segnali di fumo, a te la scelta). Te li invierò senza il mio logo, così li puoi personalizzare 🙂

Nel prossimo post, una checklist per tutti i tuoi progetti di traduzione e una review mensile in 4 stili diversi (uno per trimestre) per fare il punto della situazione a livello personale e lavorativo 🙂

Call it Magic: bilanci, obiettivi e nuove avventure

L’altroieri sera si sono chiuse le porte del 2016 , qui a Vancouver sotto l’ennesima coltre di neve della stagione, e stamattina, nella nuova casa, di fronte al caminetto finto che non funziona, avvolta nel piumone in compagnia di una tazza di cioccolata calda, è tempo di bilanci. Se dovessi dare una forma al mio 2016 sarebbe sicuramente un turbine: di esperienze, di emozioni, di colori, di luoghi, di parole, di obiettivi raggiunti e non raggiunti, di desideri, di progetti, di errori. È stato un anno stressante, ma altrettanto gratificante, in cui sento di aver gettato le basi di qualcosa ancora più grande di me, ma in cui credo molto.

Pochi giorni fa Words in Wonderland spegneva la sua prima candelina, a un anno di distanza da quel post sui buoni propositi del 2016. È tempo di rispolverarlo, per vedere cos’ho davvero combinato in questi 366 giorni.

Propositi 2016 in Review:

1/ Creare il mio brand: check! Quello che ha portato a Ikigai Translations è stato un percorso lungo e travagliato, fonte di ansia e dubbi amletici, ma di cui ora posso dire di essere orgogliosa. È ancora da migliorare sotto vari punti di vista, ma chi inizia è a metà dell’opera, no? Se sei anche tu agli inizi e ti interessa il mio esperimento di branding fai-da-te, in cui parlo di ispirazione, procrastinazione, logo, sito internet, puoi dare un’occhiata qui.

2/ Continuare a specializzarmi: check! Se fosse per me, la formazione non sarebbe mai abbastanza, la lista di corsi interessanti che mi piacerebbe seguire non fa altro che allungarsi. Quest’anno mi sono focalizzata soprattutto sulla traduzione editoriale, sull’ambito dei sottotitoli e sull’aspetto business, ma ho già un programma ricco per il 2017.

3/ Networking: check! Sgusciare fuori dalla mio mantello dell’invisibilità è stata una delle sfide maggiori dell’anno, ma è stato anche il passo che mi ha regalato le soddisfazioni più grandi. Sono stata alla Translation and Localization Conference di Varsavia, al workshop sulla traduzione della letteratura fantasy e a Italiano Corretto a Pisa, alla fiera del libro di Bologna e ho avuto la fortuna di conoscere persone straordinarie, che rappresentano per me una continua e inesauribile fonte d’ispirazione. È stato un po’ come tornare alla scuola elementare, quando il primo giorno venivo presentata alla classe come “la bambina nuova” e stavo lì impalata, sorridente e in imbarazzo, per poi trovare tra quei banchi delle persone che sarebbero diventate fondamentali “amiche per la vita”.

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A sinistra con Gala, Marta e Valeria; a destra con Irene e Alice

 

4/ Portare avanti il blog con regolarità e rafforzare la presenza online: check! Diciamo che la regolarità sul blog un pochino mi è mancata nei mesi centrali dell’anno, ma ho recuperato postando più di frequente verso la fine. Ho ricevuto tantissimo supporto e commenti positivi che non mi aspettavo e spero questo piccolo spazio di sproloqui continui a crescere.

5/ Continuare a perfezionare le mie capacità linguistiche e aggiungere lingue nuove: nì. Ho cercato di tornare a parlare e leggere in giapponese con più regolarità rispetto al 2015, ma ho dovuto accantonare a malincuore il finlandese per mancanza fisica di tempo, almeno per il momento.

6/ Leggere di più in italiano: failed! Principalmente perché la biblioteca non è molto fornita, ma conto di rimediare quest’anno grazie al potere del Kindle.

7/ Gestire il tempo in modo più efficiente: si può migliorare. Non sono ancora lontanamente vicina al livello di produttività che vorrei raggiungere, ma sto cercando di procedere per gradi.

8/ Credere di più in me stessa. Meh. Purtroppo la sindrome dell’impostora e del “non sono capace, dovevo andare a fare la venditrice di ghiaccioli ai pinguini nel Sahara” è sempre dietro l’angolo, ma ci sto lavorando.

Il 2016 mi ha portato anche La bottega dei traduttori, molti progetti interessanti, sprazzi di creatività che non pensavo di avere, dei bellissimi viaggi – alle Hawaii, in Polonia e nel mio amato Giappone – ma anche la scoperta di gemme di Vancouver che non conoscevo, la consapevolezza che se una giornata ha 24 ore non posso riempirmi di cose da fare come se ne avesse 48, e la convinzione che vivere con la meraviglia negli occhi rende il mondo più bello.

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Hawaii

In vista dell’anno nuovo, ho fatto poi l’esperimento della “parola dell’anno” e ne è risultato che il mio 2017 sarà all’insegna della magia e dell’avventura!

Quest’anno lavorerò quindi per:

  • Organizzare meglio il mio business a livello pratico (finanze in ordine, planning fatti per bene, fatture sempre sotto controllo)
  • Rendere più visibile il mio sito internet (più SEO e Google Analytics)
  • Iniziare a muovermi verso un target più specifico di clienti
  • Veder pubblicato il libro per La bottega dei traduttori su cui sto lavorando da mesi, ma che ancora è lontano anni luce dall’essere vagamente accettabile
  • Incontrare e reincontrare di persona colleghe e mentori che ho conosciuto online nel 2016
  • Dedicare un pochino di tempo a me stessa e alla mia famiglia (vicina e lontana) senza sentirmi in colpa o avere l’ansia di non riuscire a fare tutto quello che devo fare
  • Iniziare a lavorare a un progetto top-secret su cui mi sto arrovellando da un po’, ma che richiede disciplina, risorse e coraggio.

Infine, farò del mio meglio per non farmi risucchiare dall’abitudine e cercare di vivere ogni giorno seguendo le mie parole dell’anno: magia e avventura!

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[Quarry Rock – Vancouver. Questa è mia sorella, la mia foto era troppo brutta per essere condivisa pubblicamente]